È il settore giovanile più strano del mondo. Ci giocano "ragazzi" dai 18 ai 35 anni, eppure si può dire con certezza che investe sui giovani. Il "mistero" è presto svelato. Stiamo parlando della Clericus Cup. Questo famoso torneo "mondiale" per seminaristi e sacerdoti è giunto alla sesta edizione. La "prima squadra" per questi giovani è costituita dall'impegno pastorale che domani (una volta terminati gli studi in seminario) saranno chiamati ad assumere nelle Parrocchie e nelle Diocesi di tutto il mondo. Quale strategia migliore di "metterli in campo" per convincerli della valenze educative e di evangelizzazione dello sport?
Indubbiamente nessuna. E vi diciamo anche che funziona alla grande. Qualche esempio? Padre Andrè, tornato in Camerun, non si è accontentato di fare una squadretta nella sua Parrocchia, ma ha messo in piedi una vera Clericus Cup tra i preti della sua diocesi.
La cosa bella è che, in 5 anni, gli oltre mille seminaristi e sacerdoti che hanno partecipato sino ad ora alla Clericus hanno portato nelle loro realtà pastorali entusiasmo e attenzione per lo sport. Questo è il vero significato della manifestazione. Troppo spesso se ne parla per la curiosità che genera vedere in campo "preti" di 71 nazioni, divisi in 16 squadre agguerrite e in grado di offrire anche un buon livello tecnico di gioco.
Tutto questo non guasta. Anzi.
L'importante, però, è non perdere di vista i "veri" obiettivi di questo "mondiale vaticano". Tra di essi c'è anche quello di accendere un riflettore da migliaia e migliaia di watt. Si tratta, infatti, di una grande occasione per "illuminare" lo sport in Oratorio.
In migliaia di Parrocchie e Oratori esiste un gruppo sportivo ad altissimo tasso di valenza educativa.
Si tratta di un patrimonio di umanità immenso al servizio della Chiesa e dello Sport.
È arrivato il tempo di abbandonare una "sana nostalgia" che porta a pensare al passato, a quando praticamente tutti (anche i grandi campioni) iniziavano a giocare in oratorio. Oggi occorre pensare allo sport in oratorio come ad una grande risorsa per il presente e per il futuro. Per comprenderlo bastano semplici osservazioni.
La prima. L'equazione oratorio senza gruppo sportivo uguale a oratorio mezzo vuoto. Oratorio con gruppo sportivo uguale ad oratorio "vivo", con tanti ragazzi e tante famiglie coinvolti nella vita ordinaria della comunità, è un'equazione non è molto distante dalla realtà.
La seconda. Sport in Oratorio uguale a sport di serie B, alla viva il Parroco... è un'affermazione falsa e che distorce la realtà. Al contrario, oggi lo sport in oratorio è uno sport di qualità, basato su progetti educativi chiari e concreti, su allenatori e dirigenti competenti e preparati (dal punto di vista educativo ma anche tecnico), un'attività che, rispetto ad altre dimensioni dello sport, ha una "marcia in più" e costituisce una grande opportunità per tutto lo sport italiano.
Anche nella Clericus ci sono tante belle storie di "fede e di sport".
Giocare per credere!
|